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MTNZ # 10.19 PRADA CLASSIC & NEW




In concomitanza con l’inaugurazione di EXPO, ma anche della Biennale di Venezia la Fondazione Prada inaugura la sua nuova sede di Milano, presentando nel contempo una mostra parallela nella sede veneziana.
Progettata da Rem Koolhaas e dal gruppo OMA di Rotterdam la sede milanese della fondazione occupa un’area industriale dove a una serie di edifici preesistenti e ristrutturati  si aggiungono edifici nuovi (uno ancora in costruzione).
La mostra Serial Classic, curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola si svolge nel nuovo spazio espositivo denominato Podium ed è allestita dallo stesso Koolhaas: la mostra è dedicata alla scultura classica ed esplora il rapporto ambivalente tra originalità e imitazione nella cultura romana e il suo insistere sulla diffusione di multipli come omaggi all’arte greca.
La mostra veneziana nella sede di  Ca’ Corner della Regina Portable Classic, curata da Salvatore Settis e Davide Gasparotto, esplora invece origini e funzioni delle riproduzioni in miniatura di sculture classiche.
Nella sede milanese in mostra anche la collazione della fondazione in cui spiccano le opere di Robert Gober nella torre dorata e la installazione di Damien Hirst.
Scrivendo delle vicende milanesi su Il manifesto, Giovanni Agosti ha sottolineato che «oggi in città la mostra più progressiva per intelligenza, qualità dell’allestimento, sforzo di restituzione di un problema culturale e persino poesia sia quella organizzata da Salvatore Settis – sulla riproducibilità delle opere d’arte nel mondo classico – in una struttura privata: la Fondazione Prada. [...] Negli spazi della Fondazione, anche fuori dalla mostra, gli incontri sono stordenti e qua e là memorabili: il Barnett Newman, i Pascali, il tombino con il cuore che sanguina di Robert Gober mentre l’acqua scorre, nella Haunted House tinta d’oro, o il Lost Love di Damien Hirst con i pesci colorati che volteggiano nello studio del ginecologo, installato nella vecchia cisterna dell’antica distilleria. O la caverna di Thomas Demand, nella cantina del nuovo, magnifico cinema. E chi più ne ha più ne metta, in un intreccio tra presente, passato e futuro…» 
 Per una puntuale recensione delle mostre e del nuovo spazio leggere 
Un’arte moltiplicata: sistema e industria della scultura antica di Laura Simonato.