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MTNZ # 10.13 AI WEI WEI

   AI WEI WEI + HANS RICHTER @   MARTIN GROPIUS BAU - BERLIN




Fino al 13 luglio è possibile visitare la mostra di Ai Weiwei Evidence allestita al Martin Gropius Bau di Berlino. 
 

Ai Weiwei è considerato uno dei più importanti artisti contemporanei, grazie anche alla sua lotta condotta contro il governo cinese, che lo ha costantemente ostacolato e anche detenuto illegalmente.

Gli ottantuno giorni della sua prigionia in una cella con la luce accesa per 24 ore al giorno e sempre accompagnato da due guardie ritornano nelle sue opere, da un video che ripercorre la sua condizione, alla ricostruzione della cella, alla riproduzione in materiali pregiati degli oggetti che aveva a disposizione, piuttosto che delle manette che lo imprigionavano realizzate, appunto,  in giada.

Il titolo della mostra “Evidence”, fa riferimento alle prove processuali: una mostra ad alto potenziale politico, ma che, nonostante la concettualità – che gli permette di esprimere le sue idee in un paese dove la libertà di espressione è limitata – non  tralascia l’aspetto estetico. E in alcuni casi l’irritazione provocata dalle sue opere si mescola con quella per quelle che sembrano  eccessive concessioni al mercato, nonostante la sbandierata diffidenza per società e potere senza mai compromessi.

Si tratta tuttavia di una mostra di grande bellezza e completezza che si dispiega su tremila metri quadri e articolata in diciotto stanze, introdotte dalla grande installazione composta da seimila sgabelli del tipo utilizzato nelle campagne cinesi per centinaia di anni, che occupano l’intero atrio e dalla installazione “Very Yao” – realizzata con centocinquanta biciclette – dedicata a un giovane di Pechino accusato di aver gestito un noleggio di biciclette senza licenza.



Si tratta in generale di opere  che contengono allusioni alla situazione politica cinese oltre che alla sua situazione personale: parti del suo studio di Shanghai distrutto dalle autorità, la mappa delle Isole Diaoyu – contese al Giappone – realizzata con lo stesso marmo utilizzato dagli imperatori della Cina per la Città Proibita, e poi per il Mausoleo di Mao fino agli antichi vasi in ceramica risalenti al periodo Han riverniciati con la vernice per auto nelle stesse tonalità delle di auto di lusso che circolano a Pechino.

 
 

Si è invece conclusa a fine giugno la mostra di Hans Richter “Encounters – From Dada till today”.

Speriamo che il grande pubblico di Ai Weiwei  abbia  visto anche questa mostra, che ricostruisce la ricerca di un maestro della sperimentazione e che noi abbiamo apprezzato molto di più, [con tutto il rispetto…] Una mostra eccezionale, ricchissima di materiali dell’autore e degli artisti con cui ha collaborato.

Hans Richter (1888-1976) pittore, regista e scrittore, ha avuto grande influenza sulla società , così che oggi viene definito un trendsetter.  Dall’Espressionismo attraverso dadaismo e costruttivismo fino  surrealismo ha rinnovato l’uso del cinema in arte, coinvolgendo nel suo network  artisti come Hans Arp, El Lissitzky, Malevich e Schwitters, Eisenstein.

L'opera di Hans Richter ha attraversato quasi sette decenni.  Pittore e disegnatore, dadaista e costruttivista, regista e teorico: il suo lavoro è caratterizzato da una compenetrazione di diverse discipline artistiche, anche se il legame tra il cinema e l'arte era il suo tema principale: considerava film come parte dell'arte moderna., e infatti sosteneva che "Il film assoluto apre gli occhi a ciò che la fotocamera è, che cosa può fare, e che cosa vuole."